Yasha: recensione del roguelite ispirato alla cultura giapponese

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il genere roguelike e le sue potenzialità

Il genere roguelike rappresenta una delle categorie più versatili nel panorama videoludico, capace di adattarsi a numerose variazioni. Questa flessibilità consente agli sviluppatori di esplorare approcci creativi anche in esperienze narrative più approfondite. Esempi emblematici includono titoli come Children of Morta, Young Souls e il noto Returnal, i quali dimostrano che una solida base di gameplay è fondamentale per il successo.

yasha: legends of the demon blade

Il team di sviluppo di Yasha: Legends of the Demon Blade ha scelto un approccio simile, ma ha esagerato nel dare priorità alla narrazione, trascurando l’aspetto ludico del gioco. Dopo alcune ore trascorse a liberare villaggi dall’assalto demoniaco, è possibile condividere un’analisi dell’esperienza offerta dal titolo.

una storia coinvolgente

La narrativa rappresenta uno dei punti di forza della produzione firmata da 7QUARK. Nonostante un inizio piuttosto convenzionale — con la liberazione dello spirito della Volpe a Nove Code che scatena una invasione demoniaca — la trama si sviluppa in modo intrigante attraverso le storie dei tre protagonisti: la spadaccina insicura Shigure, l’aggressiva oni Sara e l’austera tigre arciere Taketora. Ognuno di loro intraprenderà un viaggio unico, affrontando i propri conflitti interiori.

un gameplay limitato

Purtroppo, il gameplay risulta essere il tallone d’Achille del titolo. Presentandosi come un semplice hack’n’slash, il gioco richiede ai giocatori di spostarsi da una stanza all’altra eliminando nemici e raccogliendo risorse. La mancanza di randomizzazione nella disposizione delle stanze e dei nemici contribuisce alla ripetitività dell’esperienza.

  • Shigure: spadaccina bilanciata nelle abilità
  • Sara: alta offensività ma fragile
  • Taketora: specializzato nel combattimento a distanza

aspetti artistici e durata del gioco

L’aspetto visivo è uno degli elementi salienti del titolo; la grafica in cel-shading arricchisce i panorami ispirati al folklore giapponese e le scene animate sono ben realizzate. Le ambientazioni disponibili sono soltanto tre e si ripetono senza varietà significativa. La durata complessiva della campagna oscilla tra 8 e 10 ore, con sessioni individuali che durano circa 2-3 ore.

difficoltà nella traduzione

Sebbene sia presente una traduzione completa in italiano, si evidenzia che essa risulta spesso letterale, rendendo alcuni potenziamenti poco comprensibili rispetto al significato originale inglese.

Yasha: Legends of the Demon Blade emerge come un debutto parzialmente riuscito; sebbene la narrazione sia interessante e ben strutturata attorno ai personaggi principali, il gameplay appare troppo elementare e privo della sfida necessaria per coinvolgere appieno i giocatori. Con un prezzo budget di 13,80€, potrebbe risultare accessibile per coloro che desiderano avvicinarsi al genere roguelike senza troppe complicazioni.