Out of time: la recensione del bizzarro roguelike mmo

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Nel mondo dello sviluppo videoludico, è frequente che i creatori decidano di rivedere la struttura dei propri titoli. Questo processo creativo può portare a modifiche significative, inclusi cambiamenti di genere. La possibilità di migliorare un progetto esistente rappresenta una sfida stimolante per molti sviluppatori.

cambiamento di genere nel videogioco

Ripartire da zero o esplorare generi nuovi può risultare complesso, ma alcuni studi hanno dimostrato di saper affrontare questa transizione con successo. Esempi emblematici sono rappresentati da SuperGiant Games con il titolo Hades, e Housemarque con il loro gioco Returnal. Anche il team di Manticore Games ha intrapreso un percorso simile, trasformando il loro progetto iniziale, Out of Time, da MMO a roguelike.

motivazioni del cambiamento

L’idea alla base di questo cambio è stata l’immediatezza: gli sviluppatori hanno notato che il genere MMO non rispondeva più alle esigenze attuali del mercato. Pertanto, hanno deciso di orientarsi verso una struttura roguelike, più accessibile e apprezzata dal pubblico.

sistema di gioco e meccaniche principali

Nell’ambito della narrazione, il gioco presenta una trama minimale incentrata su un’invasione temporale che minaccia la realtà stessa. I giocatori devono unirsi alla pattuglia temporale per ripulire le varie epoche dagli invasori.

Scegliendo una delle epoche disponibili, i partecipanti possono affrontare le missioni in solitaria o tramite matchmaking. Durante le battaglie si sperimenta la “nebbia di guerra”, dove solo esplorando si rivela il percorso e si generano i nemici. Ogni personaggio dispone di quattro abilità attive legate all’equipaggiamento:

  • Azione autonoma nel raggio d’azione;
  • Utilizzo strategico delle abilità;
  • Punti critici per ottenere risorse;
  • Episodi casuali durante le missioni.

Ci sono criticità evidenti riguardo al sistema di progressione:

  • Lentezza nell’ottenere nuovi pezzi d’equipaggiamento;
  • Difficoltà nella scelta dei bottini in caso di vittoria;
  • Scarso numero di monete ottenute per potenziare l’equipaggiamento;
  • Carenza nella varietà degli equipaggiamenti se si punta ai bonus set.

aestetica e problematiche del matchmaking

Dal punto di vista visivo, il titolo mostra uno stile curato con cel shading gradevole e scenari variabili. Uno dei problemi principali riguarda il matchmaking: forzare i giocatori in partita dopo soli 60 secondi senza un adeguato sistema server limita notevolmente l’esperienza ludica.

Out of Time, attualmente in fase embrionale come titolo in accesso anticipato, presenta potenzialità interessanti ma anche numerose problematiche che influenzano negativamente la progressione generale. Se gli sviluppatori riusciranno a risolvere queste criticità rapidamente, potrebbero trovare una propria audience; altrimenti rischiano l’oblio nel panorama videoludico.

Scritto da Gennaro Marchesi