Warner Bros. respinge la causa sui diritti d’autore di Superman: ‘Infondata sotto ogni aspetto’

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Controversia legale sui diritti di Superman

Di recente, gli eredi di Joe Shuster, co-creatore del noto personaggio di Superman, hanno avviato un’azione legale contro DC Comics e Warner Bros. per tentare di invalidare i diritti d’autore delle aziende in vari mercati esteri. La causa riguarda la distribuzione del film realizzato da James Gunn.

Risposta di Warner Bros. e DC Comics

In seguito, Warner Bros. Discovery e DC Comics hanno presentato obiezioni alla causa, affermando che la questione è già stata ampiamente esaminata in passato. Mark Peary, nipote del defunto Shuster, ha iniziato il procedimento legale a gennaio, puntando a invalidare i diritti d’autore secondo le leggi di paesi come Regno Unito, Canada, Australia e Irlanda.

Motivi del rigetto della causa

Durante la mozione di archiviazione, presentata mercoledì, è emerso che i tribunali hanno già rigettato le affermazioni di Peary, evidenziando che sua madre, Jean Peavy, aveva ceduto i diritti su Superman dopo la morte di Shuster nel 1992. L’avvocato della società, Daniel Petrocelli, ha dichiarato: “Il reclamo della Peary è infondato sotto ogni aspetto”.

Conflitti legali precedenti

Marc Toberoff, legale della tenuta, sostiene che nei territori d’oltremare le cessioni di copyright scadono automaticamente 25 anni dopo la morte dell’autore. Questa affermazione è stata presentata in una causa presso la corte federale di New York, ma Petrocelli ha contrattaccato, affermando che la Convenzione di Berna non è applicabile nei tribunali statunitensi.

Decisioni giudiziarie preesistenti

Inoltre, Warner Bros. ha sottolineato come le rivendicazioni della tenuta di Shuster siano già state rigettate da un giudice federale di Los Angeles e confermate dalla Corte d’Appello del 9° circuito nel 2013. L’accordo risalente al 1992 con l’unica erede di Shuster, aumentò i pagamenti annuali a 25.000 dollari, tassativamente definendo come “risolve completamente tutte le rivendicazioni” relative ai diritti d’autore e ai marchi.

Possibili evoluzioni future

Il 9° Circuito in precedenza aveva stabilito che l’accordo escludeva ulteriori possibilità da parte della tenuta di annullare il copyright. Toberoff afferma che le decisioni del 9° Circuito riguardano unicamente la legge statunitense e non si applicano nei vari altri paesi citati nella denuncia. In risposta, Petrocelli ha affermato che l’intesa siglata copre “tutti i diritti”, inclusi quelli esteri.

Tempistiche legali

Warner Bros. era tenuta a rispondere alla causa entro il 24 marzo, ma ha anticipato la presentazione della mozione di archiviazione. Se il giudice non farà archiviare il caso, lo studio richiede che venga trasferito al giudice di Los Angeles già coinvolto in precedenza.