Recensione della deliziosa raccolta di minigiochi di Milano's Odd Job Collection

Un approccio rilassante e coinvolgente caratterizza i cozy games, genere che continua ad conquistare un pubblico sempre più ampio grazie all’uso di formule semplici ma variegate. Milano's Odd Job Collection reinventa un classico giapponese pubblicato originariamente nel 1999 su PlayStation 1, ora disponibile su console moderne grazie al lavoro di XSeed e Marvelous, offrendo una nuova incarnazione che mantiene intatta l’anima originale.

milano's odd job collection: recupero fedele di un classico giapponese

Si tratta di un porting piuttosto che di una remastered, con una confezione visiva che richiama l’epoca PS1 e, al contempo, una costruzione di contenuti pensata per le funzionalità delle piattaforme contemporanee. I colori restano vivi e una produzione ricca di personalità contraddistingue l’esperienza, anche se alcune scelte narrative e vocali risentono di un tono datato. Il titolo conserva una forte identità, arricchita da elementi che mirano a coinvolgere sia chi cerca relax sia chi desidera cimentarsi in micro-obiettivi di avanzamento.

milano's odd job collection: trama e contesto narrativo

La premessa ha un sapore decisamente non convenzionale: la mamma di una bambina, Milano, deve essere ricoverata per un periodo limitato, e lo zio, che la ospita, parte per un viaggio lasciando la ragazza nella gestione della casa. A ricevere una comunicazione è proprio la giovane protagonista, che scopre di essere lei stessa a dover assumere il ruolo di referente domestico durante l’assenza della madre. L’età della protagonista è contenuta, ma la dinamica di responsabilità domestica va comunque a incidere sulla quotidianità e sulle scelte da compiere.

milano's odd job collection: dinamiche di gameplay

Il gameplay si divide in due fasi distinte che si alternano nel corso della giornata: di giorno si selezionano tra otto lavoretti disponibili per accumulare denaro, mentre la sera la protagonista torna a casa per occuparsi di faccende scegliere tra attività varie, per poi addormentarsi e ricominciare il ciclo il giorno successivo. Le attività variano notevolmente: si può fare lo lavapiatti schivando i mestoli lanciati, provare a mungere mucche volanti mentre pennuti pestiferi si rincorrono sul ranch, o partecipare a una variante del match-3 per preparare torte gourmet. L’esperienza offre una scelta di ritmo adeguata a chi cerca momenti di puro relax e a chi preferisce puntare a guadagni più consistenti tramite una gestione oculata delle risorse di gioco.

milano's odd job collection: sistema di progressione

Il denaro guadagnato è spendibile prima di coricarsi tramite un catalogo dedicato, dove è possibile ordinare nuovi mobili e elementi di arredamento per personalizzare la casa. Inoltre, il titolo applica un sistema con tre statistiche che sblocca nuove difficoltà e ulteriori opportunità di lavoro per Milano, anche se non sempre è chiaro quale azione influisca su quale statistica, rendendo necessario un approccio di tipo esplorativo per avanzare.

milano's odd job collection: aspetto tecnico e presentazione

Dal punto di vista tecnico si parla di una conversione su nuove piattaforme che mantiene l’impostazione porting, con bordi personalizzabili che rientrano tra le peculiarità. Il doppiaggio della protagonista può apparire esagerato, tipico di una produzione “del suo tempo”, ma l’estetica complessiva resta piacevole e i colori risultano vividi nonostante l’uso di sprite tipici dell’era PS1. L’esperienza non è estremamente lunga, ma possiede una personalità decisa e contenuti sufficienti per una fruizione rilassata.

milano's odd job collection: prezzo e disponibilità

Il titolo è proposto a una fascia di prezzo accessibile, particolarmente indicato per il periodo festivo, offrendo un’esperienza che invita a rilassarsi e a prendersi una pausa dalle sessioni più intense. L’opzione di recupero di un classico del passato, ora adattato alle console moderne, rappresenta una proposta appetibile per chi desidera una narrazione leggera e un gameplay influenzato da attività quotidiane e minigiochi mirati.