Pro Bono: Primo episodio - Le prime impressioni

un intreccio di potere, etica e rinascita professionale stanotte prende forma con dinamiche misurate e una scrittura pronta a tirare lo spettatore dentro una spirale di scelte difficili. protagonista di una parabola giudiziaria dall’impatto ambivalente, la serie esplora come l’ambizione possa aprire porte ma condurre anche a una perdita di integrità, per poi aprire la strada a una nuova occasione di riscatto.

pro bono: episodio 1 – impressioni iniziali

al centro della vicenda si trova KANG DAVID, giudice noto come “il giudice del popolo” e salito al massimo da origini modeste: diploma di scuola superiore, nessuna rete di appoggi, ma una determinazione spinta da una lettura chiara delle ingiustizie sociali. in un caso contro un CEO corrotto, David infligge una pena severa e una multa consistente, accompagnando la sentenza con un discorso sulle voci dei vulnerabili. se da un lato la sua retorica ispira fiducia nell’opinione pubblica, dall’altro lato si intravede una strategia per conquistare l’apprezzamento dei vertici e per avanzare verso la nomina alla corte suprema. la sua abilità da camaleonte emerge nei vari ruoli che interpreta: da giudice clemente a tutor devoto, da collaboratore sottomesso a uomo di potere calcolato. la facciata però vacilla quando incontra PARK GI-PPEUM, avvocata determinata e indipendente, la cui reazione tagliente frena l’illusione di un mito irreprensibile di fronte agli occhi dei colleghi.

• Kang David
• PARK GI-PPEUM
• SHIN JUNG-SEOK
• OH GYU-JANG
• OH JUNG-IN
• HWANG JOON-WOO
• YOO NAN-HEE
• JANG YOUNG-SHIL

la svolta e la rinascita professionale

dopo aver ottenuto la nomina, David visita il memoriale di sua madre per celebrare il trionfo, mostrando un lato più tenero che rompe l’abito dell’apparenza. una notte, a seguito di una chiamata inaspettata, trascorre una serata fuori casa e si risveglia con una somma contante nel bagagliaio, inviata da una figura sconosciuta ma facilmente inquadrabile come potenziale tranello. consultato il capo giudice SHIN JUNG-SEOK, David si trova davanti a una scelta: rassegnarsi dignitosamente o subire un’indagine per corruzione. la decisione è chiara, ma l’esito è segnato da una serie di ostacoli: un vicino blocco dall’aprire uno studio proprio, manovrato da OH GYU-JANG, e la proposta di una posizione in uno studio guidato da OH JUNG-IN, ex compagna e figura chiave della sua caduta.

l’esito è l’ingresso in una divisione pro bono presso lo studio di Jung-in, un contesto che espone David a una realtà diversa da quella della sua ascesa: un ufficio sotterraneo, popolato da colleghi reagenti e sinceri, pronto a sfidare la sua arroganza con una nuova etica del lavoro. tra i colleghi emergono HWANG JOON-WOO, YOO NAN-HEE e JANG YOUNG-SHIL, i quali accolgono la figura rinunciante ma determinata con professionalità e curiosità. nel frattempo, Gi-ppeum riappare in scena, evocando ricordi e tensioni del passato. una caduta rovinosa si riverbera in un gesto comico ma rivelatore: David finisce bagnato all’aperto per un incidente con un giocattolo di cane durante l’esibizione di una causa, un episodio che spezza la serietà del personaggio e inaugura una nuova dinamica di lavoro di squadra e solidarietà all’interno del team pro bono.

tono, stile e potenziale della serie

la pellicola pilota si distingue per un tono leggero, capace di bilanciare temi gravosi con una spruzzata di umorismo e situazioni vivaci. la performance di Jung Kyung-ho come protagonista conferisce energia controllata: il personaggio resta ambivalente, consapevole della propria crudeltà e, al tempo stesso, capace di momenti di vulnerabilità che rendono credibile la sua risalita. non si può ancora definire la serie nel suo complesso, ma l’insieme lascia intravedere potenzialità interessanti: una storia di talento e talento dolo, incorniciata in un contesto giudiziario che può offrire spunti di riflessione sul confine tra giustizia e ambizione.