Perché il 90% degli anime deriva ? Un produttore critica la creatività nipponica
Il panorama degli anime giapponesi mostra una crescita economica significativa, sostenuta da una domanda globale e da una struttura industriale capace di generare valore su larga scala. Nel 2023 il mercato ha superato i 21 miliardi di dollari e l’espansione prosegue a ritmo costante. Dalla stagione autunno-inverno 2025 emerge però una dinamica che riguarda la provenienza dei contenuti: la maggioranza dei titoli televisivi si fonda su materiali preesistenti come manga, romanzi, videogiochi e altre proprietà intellettuali, mentre le opere originali restano una componente minoritaria. Questa tendenza, pur offrendo stabilità, mette in evidenza una criticità legata alla disponibilità di risorse creative originali e al supporto necessario per la loro realizzazione.
industria degli anime giapponesi: tendenze di mercato e origini
Secondo analisi di settore riportate da fonti del comparto, circa l'85,7% dei titoli trasmessi in TV nella finestra autunno-inverno 2025 deriva da opere preesistenti. In contrapposizione, le produzioni originarie rappresentano solo il 14,3% del totale. Questa ripartizione evidenzia un modello economico orientato agli adattamenti e alle sinergie con editoria, giochi e altre proprietà intellettuali, riducendo lo spazio per progetti completamente nuovi. Parallelamente, la carenza di mano d’opera qualificata e di strutture di sostegno alla creatività originale può frenare la capacità dell’industria di evolversi sul lungo periodo.
la mentalità del produttore e la stagnazione
Nella discussione, la cultura del «produttore uomo d’affari» è indicata come una delle cause principali della stagnazione. Secondo i commenti riportati, in Giappone la valutazione tende a privilegiare elementi negativi piuttosto che riconoscere potenziali positivi, attribuendo massima importanza a evitare errori. Di fronte a un simile contesto, si riducono le opportunità di affrontare nuove sfide creative, con la conseguenza di una prevalenza di progetti sicuri e di generi che hanno già dimostrato redditività.
dominio degli adattamenti
Lo stesso autore osserva che questa mentalità può frenare l’emergere di opere originali, favorendo una fitta rete di adattamenti. Oggigiorno, opere originali come manga o romanzi diventano successi e quindi vedono l’allineamento a un adattamento anime legato all’editore, una dinamica che occupa gran parte dell’industria. Il risultato è una limitazione delle opportunità per nuove voci creative. In una prospettiva ideale, sarebbe auspicabile che una porzione significativa di nuovi titoli puntasse su proposte meno conservative, pur mantenendo un equilibrio che sostenga sia la sicurezza economica sia l’innovazione.
la necessità di sperimentazione
Un esempio noto di percorso creativo è stato quello di Hayao Miyazaki, citato come figura che ha dovuto attraversare fasi di tentativi ed errori. In questo quadro, il ruolo del produttore è quello di creare occasioni per confrontarsi con progetti non convenzionali e difficili da inquadrare nei parametri del mercato. La ricerca di spazi che incoraggino la sperimentazione con opere non convenzionali non conforme agli schemi di redditività resta centrale. Le reazioni del pubblico non sono sempre prevedibili, e le opere più complesse possono coltivare un pubblico dedicato. In passato esisteva una cultura di visione di film leggermente articolati in circuiti di nicchia; oggi tali spazi sembrano ristretti, e l’offerta tende a risultare meno profonda e meno audace.
Nella discussione emergono figure chiave che incarnano differenti approcci alla creatività e alla gestione dell’industria: Taro Maki e Hayao Miyazaki.
- Taro Maki
- Hayao Miyazaki