Nuova imposta sui pacchi esteri: le novità 2026

Giampiero Colossi • Pubblicato il 27/12/2025 • 3 min

Nel contesto delle spedizioni internazionali di pacchi di valore contenuto, si delineano nuove misure fiscali sia a livello nazionale sia europeo. L’obiettivo è mettere ordine tra gli oneri amministrativi legati allo sdoganamento, fronteggiare la concorrenza dei beni a basso costo provenienti da Paesi extra-UE e contenere i costi per uffici doganali e operatori postali. Le novità interessano in particolare gli acquisti online provenienti da mercati extra-UE e potrebbe riflettersi su una parte significativa delle spedizioni quotidiane.

spedizioni internazionali: quadro normativo in evoluzione

È stato previsto un contributo fisso di 2,00€ su ogni pacco importato (o spedito) con valore dichiarato fino a 150,00€. Si tratta di una contribuzione amministrativa destinata a coprire i costi legati allo sdoganamento e agli adempimenti doganali. La soglia del valore coincide con quella utilizzata storicamente per l’esenzione che esenta da dazi la maggior parte dei pacchi. L’imposta non rappresenta un dazio doganale, prerogativa dell’Unione Europea, ma si aggiunge alle tariffe di importazione esistenti. Le proiezioni indicano una potenziale raccolta superiore a 120-245 milioni di euro all’anno nei primi anni.

quadro nazionale: emendamento nella legge di bilancio 2026

L’emendamento della legge di bilancio 2026 prevede quindi l’entrata in vigore di tale contributo dal 1° gennaio 2026, anche se il testo definitivo deve ancora essere approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. La motivazione primaria punta a tutelare i commercianti nazionali di fronte alla diffusione di beni a basso costo provenienti da piattaforme extra-UE e a compensare parte delle spese amministrative generate dalla gestione di milioni di pacchi internazionali.

quadro europeo: imposta doganale fissa su micro-spedizioni

Parallelamente, il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato una nuova imposta doganale fissa di 3,00€ su ogni pacco di valore inferiore a 150,00€ che entra nell’UE da Paesi extra-UE, con decorrenza dal 1° luglio 2026. Tale misura è applicabile a tutti i 27 Stati membri e risponde a obiettivi comuni quali contrastare concorrenza sleale, frodi fiscali e rischi per la sicurezza dei consumatori. La normativa comunitaria riguarda i pacchi in ingresso nell’Unione; l’eventuale contributo italiano di 2,00€ potrebbe essere esteso anche alle spedizioni in uscita dal territorio italiano per evitare che si configuri come dazio.

effetti pratici e dinamiche di implementazione

La normativa non è ancora definitiva, poiché la legge di bilancio è in fase di discussione. Tuttavia, le indicazioni disponibili delineano un percorso orientato all’introduzione delle misure, che interesseranno in particolare pacchi di valore fino a 150,00€ provenienti da mercati extra-UE. Per i consumatori, ciò si tradurrà in costi aggiuntivi legati al trasferimento internazionale di beni; per le aziende, si aggiunge un onere amministrativo gestibile nel contesto delle operazioni doganali e logistico-gestionali.

prospettive di implementazione e contesto operativo

Queste modifiche si inseriscono in un quadro di riforme mirate a uniformare le condizioni di mercato tra gli Stati membri e a regolare le micro-spedizioni che attraversano i confini europei. L’attuazione delle misure è strettamente legata all’andamento dell’approvazione legislativa nazionale e alle determinazioni a livello comunitario, con l’obiettivo di stabilire nuove condizioni di contribuzione per gli invii internazionali e di definire i criteri di applicazione nelle operazioni quotidiane di acquisto e spedizione.

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