I peggiori anime dell'autunno 2025
Il periodo autunnale della stagione anime ha messo in evidenza una serie di titoli con esiti eterogenei: alcuni hanno saputo offrire spettacolo e tensione, altri hanno faticato a mantenere l’attenzione a causa di scelte narrative e stilistiche discutibili. L’analisi qui presentata distingue tre opere che si sono distinte per una mancanza di mordente e coerenza, offrendo una prospettiva precisa su cosa renda insufficiente una produzione destinata a intrattenere un pubblico devoto al genere.
peggiori anime della stagione autunnale 2025
inexpressive kashiwada e expressive oota
la serie si caratterizza per una sensazione di vuoto che pervade la messa in scena: l’impostazione e la gestione dei movimenti risultano poco curate, e numerose inquadrature lasciano ampi spazi negativi che sbiadiscono l’impatto visivo. la palette colori è sfumata, priva di tonalità accese che possano catturare l’attenzione e far risaltare i personaggi. l’umorismo si fonda quasi esclusivamente su fraintendimenti e sull’incapacità dei protagonisti di esprimere i propri sentimenti, con una chimica sullo schermo che non decolla nonostante i tentativi di gag visive. Kashiwada è timido, Oota è espansivo; la dinamica tra loro sembra priva di motivazioni credibili, e le situazioni in cui si improvvisano momenti di tenerezza non bastano a creare una motivazione reale per l’attrazione. in un contesto di sovraproduzione di contenuti, la serie appare come un titolo destinato a essere tra i primi a essere escluso da una selezione sostenibile dell’industria, lasciando un senso di distacco e mancanza di passione creativa.
ninja vs. gokudo
tra i difetti principali spicca una mancanza di sviluppo narrativo: la serie propone combattimenti tra ninja e gokudo senza un adeguato filo conduttore che li leghi a una storia coesa. gli scontri sono continui e raramente intervallati da momenti di respiro o di caratterizzazione, con poche opportunità per conoscere i personaggi prima di assistere a un epilogo cruento. esiste una sottotrama di amicizia destinata agli opposti che appare forzata e artificiosa, tale da ridurre l’impatto delle singole scene d’azione. la sensazione è di uno spettacolo che pretende di alzare le posta in gioco senza offrire una struttura narrativa sufficiente. tuttavia, la serie mostra occasionali battute gestite con un’innocente assurdità che può strappare una risata, e questo può funzionare per coloro che cercano puro intrattenimento d’azione, ma non compensa la mancanza di coerenza e di ritmo com l’insieme.
chitose is in the ramune bottle
la premessa richiama dinamiche tipiche di un’opera dialogica e centrata sui rapporti interpersonali, con una protagonista popolare e circostanzialmente amata che prende in mano le situazioni tipiche di un dojo di interazioni sociali. il contrasto tra stile e contenuto crea una frizione che, però, non si traduce in una scrittura sufficientemente ricca: i dialoghi risultano ricercati ma poco sostanziati da conflitti autentici, e le dinamiche tra i personaggi mancano di profondità e complessità. la prima arcata della storia presenta conflitti sufficienti per spingere la narrazione, ma la loro risoluzione rimane superficiale, con un tono che tende a esaurirsi piuttosto che evolversi. complessivamente, la serie si affloscia sul piano narrativo, offrendo un prodotto che non raggiunge una maturità sufficiente rispetto alle promesse iniziali.
nominativi presenti nell'analisi:
- Lucas
- Kennedy
- Hiromu