Doppiaggio e intelligenza artificiale: il Giappone punta su una collaborazione con le nuove tecnologie

Giampiero Colossi • Pubblicato il 17/12/2025 • 4 min

L’intelligenza artificiale sta insinuandosi nel doppiaggio con una rapidità crescente, accendendo un dibattito cruciale sul destino professionale degli interpreti vocali. Da una parte, diverse realtà tentano percorsi di collaborazione controllata; dall’altra, esperimenti incentrati sull’automazione hanno suscitato reazioni intense tra fan e professionisti, come dimostra un episodio recente nel panorama streaming. I commenti del pubblico hanno messo in evidenza che la qualità resta non negoziabile, e che la tutela dei portatori di voce è fondamentale per preservare la dignità e la sostenibilità della professione. In questo contesto si configurano scenari in evoluzione, in cui innovazione e diritti umani e artistici devono coesistere senza compromessi.

doppiaggio e intelligenza artificiale: il caso amazon prime video

Nel corso di una recente iniziativa, una piattaforma di streaming ha pubblicato un doppiaggio inglese di alcune serie anime realizzato con l’ausilio dell’IA. L’esperimento ha provocato una forte contestazione da parte degli appassionati e dei doppiatori professionisti, che hanno osservato una mancanza di rispetto per la qualità e per il lavoro degli interpreti. L’esito è stato una rimozione rapida del doppiaggio e la cessazione dell’esperimento, a indicare un chiaro limite all’uso non autorizzato della tecnologia. Questo episodio evidenzia una verità chiara: gli ascoltatori non accettano compromessi sul livello di realizzazione, e la comunità dei doppiatori considera l’IA una potenziale minaccia per la professione e il sostentamento.

collaborazione tra 81produce ed elevenlabs: un modello orientato al consenso

In contrasto con l’esempio citato, un’agenzia giapponese ha annunciato una collaborazione con una società specializzata in IA mirata al doppiaggio, proponendo un modello fondato su tre pilastri: consenso, protezione e compenso. L’obiettivo è salvaguardare le voci dei talenti dall’uso non autorizzato dell’IA generativa, permettendo al contempo la creazione di doppiaggi multilingue autorizzati e offrendo nuove fonti di reddito per gli artisti attraverso royalty.

La tecnologia condivisa consentirebbe di prelevare campioni vocali con il consenso degli attori e di generare doppiaggi in 29 lingue, mantenendo però i diritti dell’interprete originale e offrendo nuove opportunità economiche. A supporto di questo sistema, sarebbero implementate misure di protezione come VoiceCAPCHA, watermark digitali e conformità agli standard C2PA per rilevare e impedire usi non autorizzati delle voci.

come funzionerebbe il sistema

  • campioni vocali raccolti solo con consenso esplicito degli interpreti
  • doppiaggi IA disponibili in 29 lingue diverse
  • diritti dell’attore originale preservati e nuove entrate tramite royalty
  • protezione attiva contro abusi attraverso VoiceCAPCHA, watermark e conformità C2PA

le preoccupazioni della categoria e il contesto globale

Nonostante l’impegno verso un modello regolamentato, rimangono timori concreti tra i doppiatori. In passato sono emersi movimenti professionali uniti nel chiedere vincoli chiari sull’uso dell’IA e sulla gestione delle identità vocali. Le principali preoccupazioni includono la possibile perdita di occasioni lavorative, la svalutazione della professione e l’uso improprio delle caratteristiche vocali per scopi non autorizzati. La prospettiva di una tecnologia in grado di replicare la voce di un interprete implica una vigilanza costante su diritti contrattuali, licenze e garanzie di compenso adeguato.

Questo contesto rende evidente che la strada verso l’uso dell’IA nel doppiaggio richiede tutele robuste, trasparenza nei processi decisionali e standard qualitativi elevati, affinché l’evoluzione tecnologica possa tradursi in opportunità reali senza comprimere i diritti professionali.

altre sperimentazioni nel panorama giapponese

Nel panorama giapponese si registrano diverse sperimentazioni mirate a bilanciare innovazione e protezione delle voci. Aoni Production ha avviato una partnership con una piattaforma vocale IA, utilizzando dati di 10 doppiatori tra cui una voce iconica, per generare vocali replicated utilizzabili in contesti di assistenza virtuale e dispositivi medici, escludendo esplicitamente l’uso per animazione e doppiaggio, in riconoscimento della sensibilità del tema.

Allo stesso tempo, il popolare doppiatore Yūki Kaji ha promosso nel 2024 un progetto denominato Soyogi Fractal tramite crowdfunding, mirando a offrire modalità controllate per utilizzare la sua voce e prevenire abusi illegali.

il bivio del doppiaggio

L’industria si trova di fronte a una scelta cruciale: da un lato, l’IA potrebbe facilitare la localizzazione in nuove lingue, ampliando l’accessibilità di opere internazionali; dall’altro, esiste il rischio di utilizzi finalizzati al contenimento dei costi a discapito dei professionisti. L’esempio di Amazon Prime Video dimostra che approcci unilateralmente orientati e privi di trasparenza incontrano una forte opposizione. L’auspicio è che gli sviluppi futuri dell’IA nel doppiaggio seguano percorsi basati su consenso, remunerazione equa, tutela legale solida e mantenimento di standard qualitativi elevati, preservando la qualità che caratterizza il settore.

persone di rilievo menzionate nella trattazione:

  • Ryūsei Nakao (81Produce) – doppiatore e partecipante alle iniziative di regolamentazione
  • Masako Nozawa – voce storica di Goku
  • Yūki Kaji – doppiatore e promotore di progetti controllati

Il futuro del doppiaggio dipenderà dalla capacità di armonizzare innovazione e tutela dei diritti umani e artistici, garantendo che i progressi tecnologici sostengano la qualità e la dignità professionale degli interpreti vocali.

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