Guilty gear strive: recensione della serie anime dual rulers

Il mondo degli anime è vasto e variegato, ma non tutti i titoli riescono a catturare l’attenzione di un pubblico ampio. Un esempio emblematico è rappresentato dall’anime ispirato alla serie di videogiochi Guilty Gear, che si rivolge principalmente ai fan più accaniti del franchise. La comprensione della trama richiede una conoscenza approfondita dei venti anni di lore che caratterizzano il gioco, rendendo difficile l’approccio per chi non ha familiarità con esso.
struttura narrativa dell’anime
La narrazione si presenta come un susseguirsi di eventi senza una progressione logica. L’esperienza visiva ricorda quella di guardare un film in cui si salta da un momento clou all’altro, trascurando le fasi intermedie della storia. Per facilitare la comprensione, sono presenti dialoghi esplicativi e narrazioni, sebbene questi ultimi spesso sfocino in tecnicismi difficili da seguire.
criticità nella narrazione
L’anime sembra consapevole delle proprie debolezze narrative, tanto da inserire spiegazioni durante i momenti culminanti. Questa scelta rompe con le convenzioni tradizionali del racconto visivo, preferendo un approccio “dire piuttosto che mostrare”. Sebbene questa scelta possa sembrare discutibile, potrebbe risultare necessaria data la complessità delle immagini presentate.
qualità visive e artistiche
Dal punto di vista grafico, l’anime alterna momenti di grande bellezza a sequenze meno curate. Le scene d’azione sono dinamiche e ben coreografate, ma vi sono anche episodi in cui vengono utilizzati espedienti economici poco efficaci. Alcuni passaggi addirittura riducono la fluidità dell’animazione a slide show statici.
design dei personaggi
I design dei personaggi mostrano una mescolanza stilistica incoerente rispetto ai modelli originali del gioco. Il principale antagonista, Nerville, risulta particolarmente emblematico; il suo aspetto umano appare banale e privo della caratterizzazione esuberante tipica della serie.
il ruolo di Nerville nell’anime
Nerville rappresenta uno degli aspetti originali più interessanti dell’opera. La sua figura introduce un nuovo villain privo legami con i precedenti antagonisti, evidenziando come gli esseri umani possano essere altrettanto minacciosi quanto le creature fantastiche già note nel franchise.
- Nerville (antagonista principale)
- Sol (personaggio principale)
- Rramlethal
- Ky
- Leo
difficoltà nella trama di Nerville
Il piano malefico di Nerville risulta poco convincente; se avesse agito con tutta la sua forza fin dall’inizio avrebbe facilmente prevalso. Questo potrebbe riflettere sull’arroganza umana o semplicemente su una scrittura carente.
sintesi finale sull’anime
A conclusione dell’analisi, l’anime può apparire come una lunga promozione per il DLC di Strive piuttosto che un’opera autonoma valida. Con ritmi narrativi scadenti e discontinuità artistiche evidenti, risulta poco efficace nel coinvolgere emotivamente lo spettatore. Per chi desiderasse immergersi nella saga di Guilty Gear, è consigliabile optare direttamente per il videogioco Strive e la sua modalità storia.