Digimon story time stranger: recensione dell’avventura fantastica

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Il lungo percorso di sviluppo di un videogioco, che può durare fino a otto anni e subire continui rinvii, genera spesso dubbi e incertezze sulle reali qualità del progetto. Un esempio emblematico è rappresentato da Digimon Story: Time Stranger, sviluppato da Media.Vision. Questo titolo, annunciato nel 2017 come un seguito dei precedenti Cyber Sleuth, ha visto una fase di silenzio caratterizzata da problematiche produttive e cambiamenti significativi nella direzione del progetto. Nonostante i timori iniziali, dopo numerose ore trascorse con i Digimon, è possibile affermare che Digimon Story: Time Stranger ha superato le aspettative e si presenta come un JRPG Monster Collector di notevole valore.

trama e personaggi principali

Nell’avventura il giocatore assume il ruolo di un agente (maschile o femminile) della società segreta ADAMAS, impegnata a contrastare anomalie nel mondo. Coinvolti in un conflitto apocalittico tra umani, macchine e Digimon, i protagonisti vengono catapultati otto anni nel passato con l’obiettivo di cambiare il futuro. La storia si sviluppa tra la moderna Tokyo e Iliad, il mondo digitale governato dagli Olympos XII.

personaggi secondari

  • Inori Misono
  • Aegimon
  • Minervamon

sistema di gioco e meccaniche principali

Il gameplay ruota attorno all’esplorazione in terza persona di mappe e dungeon. Le aree sono caratterizzate da corridoi estesi senza particolari innovazioni rispetto ad altri JRPG. Il vero fulcro dell’esperienza risiede nell’allevamento e nei combattimenti con i Digimon.

dettagli sui combattimenti

I combattimenti seguono un sistema a turni, dove è possibile schierare fino a tre Digimon in campo. I giocatori possono attaccare direttamente o utilizzare abilità speciali. Una novità interessante sono le Arti Incrociate, tecniche che richiedono il riempimento di una barra per essere attivate.

Ciascun Digimon appartiene a uno dei sette attributi diversi ed è soggetto a un sistema elementale complesso. Ogni creatura può avere molteplici resistenze e debolezze, creando centinaia di combinazioni possibili. Inoltre, sono disponibili circa 450 Digimon, rendendo l’allevamento una parte fondamentale del gioco.

  • Digiattacco: attacco preventivo nell’overworld.
  • Digifattoria: minigioco gestionale per migliorare statistiche e abilità dei Digimon.
  • Digi-evoluzione: crescita non lineare basata sulle scelte del giocatore.
  • Punteggio personalità: influisce sulla crescita dei Digimon attraverso interazioni durante le esplorazioni.

L’offerta ludica è arricchita da missioni secondarie come il GiocoMon, un minigioco di carte collezionabili ispirato ai Digimon. Questa attività può aggiungere diverse ore all’esperienza complessiva già ricca del gioco.

Sebbene lo stile anime sia ben realizzato grazie al design diSuzuhito Yasuda, gli ambienti risultano spogli con texture poco curate. Il sound design offre musiche degne di nota composte da. Il doppiaggio è disponibile in giapponese e inglese, mentre i testi sono completamente localizzati in italiano.

Digimon Story: Time Stranger sulla gira con frame rate bloccato a 30 FPS senza supporto HDR; la performance rimane solida nella maggior parte delle sessioni di gioco. p >

A pochi passi dall’arrivo di nuovi titoli nel genere,Bandai Namco insieme a Media.Vision propone uno dei Monster Collector più complessi degli ultimi tempi.

L’intensa profondità meccanica rendeDigimon Story: Time Strangerun titolo capace d’incantare sia gli appassionati che i puristi del genere.

Sebbene presenti alcune problematiche grafiche ed elementi narrativi deboli,la formula solida riesce comunque ad offrire grandi soddisfazioni agli avventurieri. p >

Dopo otto anni travagliati,le aspettative non solo sono state rispettate ma addirittura superate. p >

Scritto da Gennaro Marchesi