Tariffa del 100% sui film non americani, la mossa di Trump

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Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ribadito la sua intenzione di introdurre una tariffa del 100% su tutti i film prodotti al di fuori del territorio americano. Secondo le sue affermazioni, l’industria cinematografica statunitense è stata “derubata” da altri Paesi, con un impatto significativo sulla California. Questa proposta è vista come una possibile soluzione a un problema che si protrae nel tempo.

minacce e dichiarazioni del presidente

Nel mese di maggio, Trump aveva già espresso il desiderio di incontrare i leader dell’industria cinematografica per discutere l’applicazione di questa tassa, sostenendo che il settore sta affrontando una crisi profonda e rapida. Le sue recenti dichiarazioni giungono in concomitanza con un nuovo pacchetto di tariffe annunciate la settimana scorsa, che include anche tasse elevate su farmaci brevettati e mobili per cucina e bagno.

Sulla piattaforma Truth Social, Trump ha commentato: “Il nostro settore cinematografico è stato rubato agli Stati Uniti d’America da altri Paesi, come togliere le caramelle a un bambino. La California, con il suo governatore debole e incompetente, ne ha sofferto in modo particolare!” Ha precisato che la tariffa sarà applicata “su tutti i film realizzati al di fuori degli Stati Uniti”, senza fornire dettagli circa la data d’entrata in vigore.

impatto sulle produzioni internazionali

Sussistono dubbi riguardo all’applicazione delle tariffe sui film distribuiti tramite piattaforme streaming come Netflix o solo su quelli nelle sale cinematografiche. La Camera di Commercio Canadese ha manifestato preoccupazione per l’impatto negativo che questa tassa potrebbe avere sulle produzioni americane che collaborano con strutture canadesi.

  • Catherine Fortin-LeFaivre – Vicepresidente senior della Camera di Commercio Canadese
  • Diverse produzioni americane girate in Canada
  • Tanti posti di lavoro nella classe media a rischio

difficoltà nella definizione della tassa

L’analista Dan Coatsworth ha messo in discussione la praticabilità della tassa, sottolineando che generalmente le tariffe si applicano a beni fisici. Molti registi scelgono infatti di girare all’estero per ottenere vantaggi fiscali. Inoltre, risulta complicato stabilire cosa possa essere considerato esattamente un “film americano”. L’introduzione obbligatoria della produzione negli USA potrebbe comportare costi maggiori per gli spettatori e ridurre la domanda sia per le sale cinematografiche sia per i servizi streaming.

situation attuale dell’industria cinematografica

A dispetto delle sfide attuali, gli Stati Uniti rimangono un centro nevralgico per le produzioni cinematografiche globali, registrando una spesa prevista di 14,54 miliardi di dollari nel 2024, sebbene questo rappresenti una diminuzione rispetto all’anno precedente. Al contrario, nazioni come Australia e Regno Unito hanno visto incrementare gli investimenti nel settore.

rischi legati agli anime e alle coproduzioni internazionali

I dettagli sull’applicazione della tariffa ai film anime restano incerti. Molte opere sono co-prodotte tra aziende giapponesi ed estere; pertanto il personale coinvolto proviene da diverse nazionalità. Alcuni episodi o produzioni complete sono stati realizzati attraverso studi cinesi o sudcoreani oppure hanno incluso professionisti statunitensi tra il loro staff.

  • Aziende giapponesi coinvolte nelle coproduzioni anime
  • Anche studi cinesi e sudcoreani partecipano alla produzione
  • Membri dello staff provenienti da vari Paesi inclusi gli USA
Scritto da Gennaro Marchesi