Scoperto oltre 1.000 termini ingiusti nei contratti di webtoon e web novel in Corea del Sud

analisi dei contratti nel settore webtoon in corea del sud
Recentemente, la Commissione per il Commercio Equo della Corea del Sud (KFTC) ha intrapreso un’analisi approfondita dei contratti utilizzati dai principali fornitori di contenuti di webtoon e romanzi online. Questa indagine ha rivelato una serie preoccupante di clausole ingiuste che compromettono i diritti degli autori, tra cui disposizioni che consentono la produzione non autorizzata di opere derivate come film e drammi.
risultati dell’indagine della KFTC
Il 18 maggio, la KFTC ha comunicato che sono stati esaminati i termini contrattuali standard di ben 23 fornitori di contenuti, identificando un totale di 1.112 clausole ingiuste distribuite su 141 modelli contrattuali. Le aziende coinvolte sono state obbligate a rivedere tali documenti per garantire maggiore equità nei rapporti con gli autori.
fornitori coinvolti nell’inchiesta
- RIDI
- Munpia
- D&C MEDIA
- YLAB
- Kidari Studio
- Storywiz
- ToYou Dream
- Redice Studio
- Joara
- Lezhin Comics
dettagli delle clausole problematiche riscontrate
L’indagine ha messo in luce vari tipi di clausole problematiche, tra cui:
- Lavori derivati non autorizzati: Diverse aziende, tra cui Daewon C.I. e Millie’s Library, hanno incluso clausole che rivendicano diritti completi sulla creazione di opere derivate senza consenso degli autori.
- Trasferimenti ampi dei diritti d’autore: Alcuni fornitori, come RIDI, hanno previsto trasferimenti totali dei diritti derivati anche su opere non ancora concepite.
- Utilizzo da parte di terzi senza consenso: È stato notato che DCC ENT e altre undici aziende permettevano l’uso o il trasferimento dei diritti senza l’approvazione degli autori.
- Doveri legali gravosi per gli autori: Molte aziende hanno imposto responsabilità legali agli autori riguardo a qualsiasi controversia legale o finanziaria.
L’indagine della KFTC si inserisce in un contesto più ampio: già nel 2018, erano state richieste modifiche ai contratti riguardanti i diritti sulle opere derivate. Poiché le pratiche sfruttative continuavano a persistere, la commissione ha esteso questa volta l’inchiesta sia ai fornitori di contenuti sia alle piattaforme di serializzazione.