Kiborg: recensione del roguelike tra scazzottate e impianti cibernetici

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il genere roguelike e la sua evoluzione

Negli ultimi anni, il genere roguelike ha dimostrato di offrire agli sviluppatori indipendenti un’ampia libertà creativa. In passato, il panorama era dominato da titoli simili a deckbuilder o giochi isometrici che cercavano di emulare l’apprezzato Isaac. Oggi, invece, si possono trovare una varietà di esponenti: dai strategici come Into The Breach, agli sparatutto come Returnal, fino a gestionali inaspettati come Cult of the Lamb, senza dimenticare opere uniche come l’acclamato Balatro.

kiborg: un nuovo titolo dal team sobaka studio

Il recente titolo del team Sobaka Studio, intitolato KIBORG, si colloca in questa nuova ondata di innovazione. Pur richiamando elementi tipici degli action game, introduce numerosi sottosistemi che rendono l’esperienza di gioco unica e coinvolgente. Sebbene il lancio ufficiale sia previsto per domani, sono già disponibili impressioni basate su settimane di prova.

trama e ambientazione

La narrazione di KIBORG funge principalmente da sfondo al gameplay. Ambientata in un futuro distopico, la storia ruota attorno a una soluzione estrema per combattere la criminalità: ogni detenuto riceve una pena di 1300 anni e viene rinchiuso in una struttura dove i suoi geni vengono ricostruiti ad ogni morte. L’unica via d’uscita è vincere nel macabro show televisivo “Last Ticket“, un battle royale che offre la libertà come premio.

il protagonista e le sue motivazioni

I giocatori assumono il ruolo di un detenuto ingiustamente incarcerato con un passato misterioso, afflitto da amnesia a causa di un trauma cranico subito prima dell’arresto. L’obiettivo è non solo riconquistare la libertà, ma anche smantellare questo sistema oppressivo.

gameplay e meccaniche

KIBORG presenta un gameplay caratterizzato da combattimenti frenetici simili alle scazzottate nei corridoi del manicomio di Arkham. Il focus principale è sulla lotta corpo a corpo: i giocatori devono liberare le stanze dai nemici presenti per ottenere ricompense e avanzare attraverso le diverse aree della prigione.

sistemi e armi

Sebbene il ciclo possa sembrare ripetitivo, gli sviluppatori hanno implementato diverse meccaniche per arricchire l’esperienza. I giocatori possono utilizzare varie armi da mischia e da fuoco, ognuna con caratteristiche specifiche riguardanti durabilità e munizioni. Un elemento distintivo sono gli impianti cibernetici, che consentono ai giocatori di potenziare ogni parte del proprio corpo per ottenere bonus passivi significativi.

  • Aumento delle statistiche
  • Effetti set per impianti identici
  • Potenziamento delle capacità di parry
  • Rimozione degli effetti negativi degli innesti

aspetto tecnico e conclusioni

L’aspetto tecnico del gioco risulta soddisfacente; sebbene non eccella in scenari visivi mozzafiato, riesce comunque a differenziare adeguatamente le varie zone ed i nemici presenti. Il doppiaggio è ben realizzato, specialmente quello del secondino della prigione che interagisce con il giocatore durante l’avventura.

KIBORG abbraccia appieno la sua essenza ludica, capitalizzando su tutti i sistemi proposti e rivelando gradualmente le proprie potenzialità. Nonostante non offra una trama complessa, rappresenta un’opzione ideale per chi desidera immergersi in ore di azione intensa.

KIBORG, testato su PC ed disponibile anche su PlayStation 4/5 ed Xbox One/Series X/S.