Salti temporali nei drama: quando i momenti migliori diventano peggiori

analisi dei salti temporali nei drama

Il finale di A Hundred Memories offre spunti di riflessione sui salti temporali all’interno delle serie televisive, evidenziando come questi possano influenzare l’esperienza di visione. Sebbene non si sia contrari all’uso di tali espedienti narrativi, è fondamentale che vengano impiegati con criterio.

l’effetto dei salti temporali sulla narrazione

I salti temporali possono arricchire la trama, colmando lacune narrative o fornendo epiloghi soddisfacenti. In alcune situazioni, possono privare gli spettatori della possibilità di assistere a una crescita autentica dei personaggi o allo sviluppo della storia, soprattutto dopo aver investito tempo ed emozioni nella visione del drama.

esempio negativo: A Hundred Memories

A Hundred Memories rappresenta un caso problematico riguardo ai salti temporali, essendo caratterizzato da ben due di questi nel corso delle sue sole 12 puntate. Il primo salto avviene a metà della serie e porta avanti la trama di diversi anni. Questo ha comportato che gran parte dell’evoluzione romantica tra i protagonisti Kim Da-mi e Heo Nam-joon si svolgesse fuori dallo schermo, presentandoli già affiatati al loro riunirsi.

il secondo salto temporale e le sue conseguenze

Il secondo salto si verifica nell’episodio finale, proprio quando si raggiunge un momento cruciale nella relazione tra Kim Da-mi e Shin Ye-eun. Un’improvvisa accelerazione fa saltare un anno in avanti, costringendo il pubblico a dedurre come sia avvenuta la riparazione della loro amicizia anziché viverne direttamente le emozioni.

Qual è l’opinione generale sui salti temporali nelle serie? Questi elementi arricchiscono o impoveriscono la narrazione?
  • A Hundred Memories – Kim Da-mi
  • A Hundred Memories – Shin Ye-eun
  • A Hundred Memories – Heo Nam-joon
Scritto da Gennaro Marchesi